“Il Napoli deve stare attento alla pressione dei media”. L’agente FIFA Fulvio Marrucco è intervenuto a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni:
“Il Napoli ha trovato una chimica di spogliatoio straordinaria, con giocatori disponibili al turnover, oggi quella azzurra è una realtà che bisogna difendere a tutti i costi. Quello che vedremo già dalla prossima partita con l’Udinese sarà una pressione notevole da parte dei media del Nord, non si aspetterà altro un tonfo, un ko del Napoli. D’altro canto, se i partenopei continuassero con questo ritmo impressionante l’interesse del campionato scemerebbe in maniera vertiginosa. Ecco allora che si cercherà di destabilizzarci, per far sì che si rompa il giocattolo.
Ricordo perfettamente le parole di Rafa Benitez, quando allenava il Napoli: bisogna stare attorno alla squadra, spalla a spalla. Tutti: società, tifosi, i media locali. Solo in questo modo le cose potranno andare come tutti desiderano.
Oltretutto se il Napoli sabato dovesse battere l’Udinese, potrebbe guadagnare ulteriore vantaggio da altre inseguitrici, considerando che ci sono Milan-Fiorentina, Atalanta-Inter e Juventus-Lazio: l’opportunità è grande, così come la pressione che, ripeto, ci sarà sugli azzurri.
Oggi la squadra mi sembra più matura, più completa, dico anche però che se non avesse perso Osimhen nella scorsa stagione, il Napoli avrebbe forse vinto il campionato, così come forse sarebbe andato in Champions con Gattuso. Senza il nigeriano il Napoli non avrebbe vinto a Bergamo e contro l’Empoli, dal di là dei meriti di Lozano, che ha certamente spaccato la partita. La verità è che la squadra ha una rosa competitiva, le alternative sono di qualità in ogni ruolo. L’unico insostituibile oggi è Lobotka, per il resto tutto il gruppo è unito, in altri spogliatoi non c’è l’armonia che si riscontra a Napoli.
Il gruppo è stato rinnovato profondamente ed era anche giusto così. Sono andati via ragazzi fortissimi, che hanno dato tutto e che, non bisogna mai dimenticarlo, hanno vinto meno di quanto meritassero, probabilmente però ogni calciatore in una squadra ha una scadenza. In più, oggi Spalletti parla a Ndombele in maniera differente rispetto a quanto facesse con Fabian, o dice a Kvara cose in maniera diversa rispetto ad Insigne e così via. C’era forse un’esigenza di rinnovamento, quando cambiano allenatori e progetti ed allora giusto che i vecchi senatori siano andati altrove, il Napoli di oggi è un progetto nuovo, con fame ed entusiasmo.
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