“Cajuste è l’acquisto che serviva”. L’avvocato Dario Canovi è intervenuto a Febbre a 90, in onda su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni:
“Cajuste? Ottimo acquisto, come al solito lo scouting del Napoli non ne sbaglia una, Micheli e Mantovani in gioventù sono passati dal mio studio, hanno “cacciato” fior fior di giocatori, anche dal continente africano.
Cajuste a mio avviso è il centrocampista che serviva al Napoli, un giocatore adatto al modo di giocare di Garcia, che conosce molto bene il calcio francese, il Reims non è l’ultima squadra della Ligue 1 e secondo me il parere del tecnico è stato decisivo.
Natan? Per un difensore brasiliano non è difficile adattarsi al campionato italiano, questi ragazzi hanno di base una tecnica superiore ed intelligenza calcistica e tattica. Non conoscevo Kim ma ebbi garanzie da mio figlio Simone, che fa lo scouting per l’Inter, allo stesso modo posso dire che non sarei preoccupato dell’ambientamento di Natan alla Serie A.
Giuffredi? Ha detto cose sgradevoli, una dichiarazione inutile che acuisce le difficoltà di trattative, personalmente ho alzato la voce anche io salvaguardando pubblicamente gli interessi di un mio assistito, ma altra cosa è parlare di una squadra di scontenti.
Osimhen? Credo sia una trattativa molto difficile, De Laurentiis è un uomo dalla grande tenacia, lui pretende di mettere una clausola molto alta e a questo dovrebbe però corrispondere un ingaggio che il Napoli non paga, gli 8 milioni sono una cifra importante ma non per uno come Osimhen, che altrove potrebbe prendere il doppio, per cui è chiaro che c’è un interesse contrastante tra le parti. Sarà difficile trovare un accordo, lo sforzo economico del Napoli è generoso ma forse non sufficiente, comunque penso che il giocatore non andrà via quest’anno: quando parliamo di cessioni, ci sono tre parti che guadagnano, il club, il giocatore ed il procuratore che potrebbe portare cifre molto importanti mantenendo più bassa la clausola.
Una volta si assistevano solo i calciatori, il nostro guadagno era solo sull’ingaggio, non si percepivano commissioni sul trasferimento. Ricordo che anni fa portai tre giocatori dal Pescara al Perugia di Gaucci: Pagano, Dicara e Gelsi, che passarono dalla A alla C perchè avevano guadagni importanti, ma percepii una commissione sull’ingaggio e non sul trasferimento. Ora è cambiato tutto e gli agenti discutono in primis delle loro commissioni. Ai miei tempi non c’erano, sicuramente sarei diventato molto ricco!
Un giorno, mi raccontò, Mino Raiola, quando Atletico Madrid e Tolosa si accordarono per l’arrivo in Spagna di un giocatore per 8 milioni di euro, al momento delle firme lui si mise a parlare con l’Atletico parlando di ingaggio del giocatore, commissione per lui e percentuale su eventuale rivendita. L’affare sfumò…”.
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