Walter Novellino, Antonio Ottaiano ed Eugenio Albarella sono intervenuti a Febbre a 90, in onda su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le loro dichiarazioni:
Novellino: “Momento difficile, ma il Napoli ha qualità”
Novellino: “É un momento un po’ così, anche Spalletti ha avuto il tempo di costruire una squadra eccezionale, Garcia dovrebbe avere fiducia, sono convinto che la qualità verrà fuori.
Certo, cinque punti di svantaggio dall’Inter sono tanti, la qualità del Napoli tuttavia è enorme, Kvara si sta riprendendo, abbiamo negli occhi la bellezza dello scorso anno, alla squadra manca forse un po’ di cattiveria agonistica ma le difficoltà sono a mio parere dovute ad un fatto fisico.
Il Napoli ha tutto per fare bene, la gara di domani contro il Braga servirà a dare iniezione di fiducia, bisogna sentirsi più protagonisti e riprendere il cammino, devo dire che la Champions è sempre impegnativa. Vincere in Portogallo darà l’opportuità di fare bene in campionato, la squadra c’è, in questo momento l’allenatore porterà le sue idee, ma bisogna avere pazienza e fiducia in Garcia”.
Ottaiano: “Dopo Genova comincio ad avere qualche perplessità”
Ottaiano: “Dopo Genova comincio ad avere qualche perplessità in più, fino alla gara con la Lazio ero più sereno ma ho la sensazione che qualcosa non funzioni tra Garcia, le sue idee e la squadra.
Ho l’impressione che lui voglia imporre certi cambiamenti senza confrontarsi con la squadra. Poi la sostituzione di Kvara con Zerbin mi sa di un messaggio tra le righe, vorrei capire Garcia ed i giocatori cosa si siano detti la prima volta nello spogliatoio. Mi sembra legittimo che il tecnico voglia mettere le sue idee, ma devi convincere i giocatori, forse c’è un po’ di presunzione da parte sua: capisco le idee, che ritenga giusto apportare delle modifiche, forse l’approccio in ritiro di Garcia con la squadra non è stato dei migliori.
Prima di cambiare devi coinvolgere i giocatori nel progetto, facendo in modo che i tuoi calciatori lo accettino. Inoltre, dire “del passato non so nulla”, è gravissimo: se è così vuol dire che sei poco attento, se non è vero allora sei presuntuoso.
Domani con il Braga è importante nel contesto in cui si trova il Napoli, se non si fa risultato pieno. Di natura però sono ottimista e quindi confido nell’intelligenza di Garcia.
La scelta del francese non è stata sbagliata, parametrandola al costo, alla sua esperienza, piuttosto non mi aspettavo il suo approccio: se si pone con più umiltà rispetto a ciò che il Napoli ha fatto lo scorso anno, sono convinto che le cose miglioreranno”.
Albarella: “In campo vedo cose poco provate e Garcia parla solo di motivazioni…”
Albarella: “Possiamo fare solo supposizioni guardando il Napoli da fuori, se penso alle difficoltà del gruppo che pur mantenendo 10/11 dell’ossatura campione, con la nuova gestione dev’essere considerata una squadra ex novo.
In un contesto in cui con il percorso precedente si è stravinto un campionato consolidando certezze, quando ti ritrovi con input di lavoro differenti devi passare per un processo di discussione per poi dopo acquisire certezze. Non conosco i particolari, quindi non so se ci sia stato un confronto squadra-tecnico.
Pur mantenendo lo stesso sistema di gioco, i principi sono diametralmente opposti. I giocatori hanno sempre avuto l’input che scappare dietro portava difficoltà e fatica, oggi lo vedo invece come una direttiva, quindi parliamo di due lingue diverse. E in un contesto di gruppo, c’è chi lo accetta subito, chi meno ed in campo notiamo una squadra lunga, sfilacciata, che fa prestazioni sconcertanti come nel secondo tempo con la Lazio e a Genova.
La cosa che mi preoccupa di più è che si vede in campo che certe cose sono poco allenate: ad esempio, il pressing fino allo scorso anno era caratterizzato dal muovere palla ad una certa velocità, andando poi alla ricerca dell’imbucata, creando densità in area. Ora di questo se n’è perso traccia: il Napoli fa possesso palla lento, orizzontale, le idee non sono del tutto chiare e questo va allenato, mentre si parla solo di motivazioni e approcci mentali.
Questione atletica? Fatico a parlare di questo, il calcio è espressione di più componenti, si pensa all’aspetto fisico che però viene esaltato o mortificato in funzione dell’organizzazione di squadra.
La prossime partite? Dalla mia esperienza ho sempre ritenuto che le grandi squadre si focalizzino sul momento, sul presente. Il segnale deve essere forte, si serrino le fila, si faccia “testuggine”. fin troppo abbiamo sentito parlare di motivazioni e approcci, si risponda sul campo adeguatamente”.
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