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More Than Words compie 31 anni

todayMarzo 23, 2022 22

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More Than WordsIl 23 marzo 1991 gli Extreme pubblicavano come singolo quella che forse è una delle canzoni d’amore più belle e immediate nella storia del rock: More Than Words.

Una band la cui missione era quella di portare il rock fuori dalla patina degli anni ’80, per donare al genere nuovamente quella ricercatezza e senso che il decennio precedente aveva offuscato o estremizzato. All’interno della formazione trovava posto alla sei corde uno dei chitarristi più geniali e tecnicamente perfetti di quella generazione, Nuno Bettencourt, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che una band del genere potesse diventare memorabile grazie ad una ballata acustica decisamente anticonvenzionale per l’epoca.

More Than Words, pubblicata all’interno dell’album Extreme II: Pornograffitti del 1990, venne scritta dal cantante Gary Cherone assieme a Bettencourt, cercando di creare un brano che esprimesse qualcosa in più rispetto alla semplice dichiarazione d’amore, che raccontasse il bisogno di ricevere qualcosa in “più delle parole”. La nascita della canzone venne raccontata dal chitarrista Nuno Bettencourt durante un’intervista rilasciata al giornalista Joe Bosso: “La registrai su una micro-cassetta, ci cantai sopra e poi provai ad armonizzare con la voce la parte melodica. Nel giro di un’ora avevo scritto l’intera canzone. Poi la registrai molto velocemente su quattro tracce e andai a casa di Gary. Dormiva ed era stravolto, quindi decisi di infilare la cassetta sotto la porta della sua camera da letto e ho detto: “Guarda qui”. La ascoltò e iniziò immediatamente a lavorare sul testo. La arrangiammo in pochissimo tempo”.

“È una canzone così semplice, davvero”, racconta Bettencourt che sottolinea la differenza tra le classiche ballatone degli anni ’80 e la loro semplice canzone, “Non ha l’arrangiamento standard strofa-ritornello-ponte. Non ha quella parte tipica della ballate in cui pensi “ecco, adesso si apre ed esplode la canzone”. È come se fosse una specie di meandro. Questa è la bellezza della canzone, credo. Scorre in modo molto naturale”.

Ma come è nata l’ispirazione di Nuno Bettencourt che l’ha spinto a scrivere questa canzone? “Ero seduto sotto in portico durante una giornata d’estate” ha raccontato il chitarrista nell’intervista a Joe Bosso “era quasi il tramonto e stavo suonando la chitarra. Alcune canzoni ti vengono in mente prima con gli accordi e altre con le melodie. Ma questa canzone mi è venuta in mente proprio così, esattamente come la sentite. Iniziai persino a cantare una melodia. Mi dissi: “E adesso cosa faccio qui?” e mi venne in mente il ritmo e la percussione sulla chitarra, cosa che non avevo mai fatto prima. È successo tutto spontaneamente, non mi sono seduto dicendomi ‘Ora passo dal Sol ad Do e poi al La minore’, non feci nulla di tutto ciò, la suonai e basta”.

Inizialmente anche l’etichetta degli Extreme non era per niente fiduciosa nei confronti della canzone: “I dirigenti della casa discografica ci dissero che il brano non avrebbe mai avuto successo, che non andava bene una canzone come quella come singolo. Ma eravamo in un periodo in cui non esisteva ancora il format di MTV Unplugged,[…] e nonostante la loro contrarietà mi opposi con tutte le forze per pubblicarla, minacciando anche di interrompere i tour. Il giorno dopo la pubblicazione del disco il mio manager mi chiamò e disse: “Non eccitarti troppo, ma la canzone è arrivata tra le prime nove posizioni a Phoenix”. Alla fine della settimana era quasi al numero uno. E ancora si rifiutavano di rilasciarlo come singolo. L’hanno poi testato in un altro mercato e accadde la stessa cosa. È stata una vera lotta per far uscire la canzone”.

Written by: Vikonos

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