Gigi De Canio e Gaetano D’Agostino sono intervenuti a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le loro dichiarazioni:
“Il Napoli riparta dalle sue certezze: Lobotka al centro dell’azione”

“Natan? Ha forse bisogno di conoscere bene e adeguare le sue caratteristiche all’ambito in cui è venuto a giocare. Se Garcia ritiene di non farlo giocare, sarà per questo, a meno che non si tratti di un fatto fisico. Kim viene da un calcio coreano e penso e dico che la cultura calcistica magari è differente rispetto a quella europea, eppure quando è arrivato dal Fenerbahce tutti abbiamo parlato di salto nel buio. Poi Spalletti l’ha visto e subito l’ha messo in campo e abbiamo visto di che giocatore si trattasse. Peccato che abbiamo capito che sarebbe andato via per la clausola rescissoria.
Ora, se tu vuoi fare l’assalto alla Champions, forse un po’ di attenzione in più sull’acquisto del sostituto di Kim ci sarebbe voluta: non è successo, pazienza.
Da dove si riparte? Gli errori del secondo tempo con la Lazio vanno analizzati per evitarne di nuovi, così com’è opportuno ripartire dalle cose belle che servono a rinforzare l’autostima. C’è spazio per entrambe le cose, in ogni caso è fondamentale ripartire dalle certezze che i calciatori hanno, rinforzarle e far sì che tutti diano il meglio.
Ad esempio, Lobotka lo vedo in campo quindi Garcia ha certamente considerazione in lui, poi i compiti che gli vengono dati li conoscono solo tecnico e giocatore. Magari molto può dipendere dalla conoscenza che gli avversari hanno. Ma quando parlo di certezze, parlo di quelle consolidate: un anno ero al Pescara, giocavo 4-3-3, 4-2-3-1, facemmo un campionato splendido tecnicamente, mi divertivo e si divertiva la gente, sfiorammo per un punto la serie A. L’anno dopo mi chiama l’Udinese e il presidente mi chiede come avrei voluto giocare. Lo guardo e gli dico che con Guidolin, e prima ancora con Zaccheroni, la squadra giocava con la difesa a tre. I ragazzi avevano delle certezze e non gliele volevo togliere, in ritiro ho adattato i nuovi arrivati al contesto, dicendo a Fiore di fare il regista davanti alla difesa. Stefano fece 9 gol da centrocampista, conquistò la Nazionale e fu venduto alla Lazio per 85 miliardi… Ma la squadra aveva delle certezze consolidate.
Lindstrom o Raspadori? Il tecnico discute con i giocatori, certo non c’è un giocatore di ruolo specifico, un mancino naturale come Politano, gli altri due non sono propriamente degli esterni di ruolo, qualunque cosa faccia Garcia sarà una forma di adattamento che dovrà capire a seconda delle risposte gli daranno i suoi giocatori”.
D’Agostino: “Garcia vuole metterci del suo, cambiare subito può creare confusione”
D’Agostino: “Ogni tecnico vuole mettere la sua impronta, i suoi principi, le sue idee. Due mesi fa ho detto che raccogliere l’eredità di Spalletti a Napoli, che ha vinto dopo 33 anni, non sarebbe stato facile nemmeno per Guardiola: se arrivi secondo hai fatto peggio, se non fai meglio in Champions hai fallito. Vedendo il Napoli di Spalletti cambierei molto poco, almeno ad inizio stagione. Quando ai giocatori fai modificare il loro modo di stare in campo, puoi creare confusione. Lobotka era al centro del progetto, il fulcro, Kvara aveva libertà di diventare seconda punta, l’attacco degli spazi non aveva ruoli predefiniti, la costruzione era più vicina nei reparti, la palla lunga su Osimhen era il piano B.
Ora vedo più giocate sul lungo, i centrocampisti che a parte Anguissa non accorciano bene, ci arrivano con il fraseggio ed è normale prendere cinque, sei ripartenze letali come con la Lazio, che ha sicuramente elementi di maggiore qualità rispetto a Sassuolo e Frosinone.
Poi diciamo pure che Spalletti poteva permettersi la pressione alta perché avendo Kim sapevi che nove volte su dieci prendeva lui la palla. Juan Jesus non è lento ma magari è meno pulito, il Napoli ha preso Natan e Garcia nello stesso momento, forse l’allenatore non lo ritiene ancora pronto, tuttavia più si va avanti più il giocatore avrà responsabilità. Quindi farei giocare il brasiliano direttamente sabato a Genova, dove ha magari più possibilità di vincere.
Chi al posto di Politano? Lindstrom, Raspadori non deve stare lontano dall’area, lui vive per la rapidità di esecuzione, se lo allontani perde le sue qualità. Lindstrom invece è stato preso per questo”.
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