Nella notte di Diego, due gol di Ciro Mertens alla Maradona, poker alla Lazio e primato solitario. Se non c’è lo zampino di D10S…

Il joystick del Sarrismo passa nelle mani giuste, Spalletti distrugge l’ex con una prestazione strepitosa, sensazionale, da stropicciarsi gli occhi.
In meno di mezz’ora il Napoli ha già messo in ghiacciaia la partita: Apre Zielinski, Dries raddoppia e poi fa tris con due perle da urlo. Prima in slalom al temine di una fantastica azione corale (al minuto 10, guarda un po’), poi al volo, di destro, a togliere le ragnatele dal “sette” alla destra di Reina.

E la Lazio? Annientata, polverizzata, annichilita. Lobotka sembra Jorginho, accorcia, gioca ad un tocco, allunga, verticalizza. Zielinski padrone della trequarti, il Chucky Lozano dà qualità e quantità, si sacrifica e lotta, e poi Fabian dinoccolante, col sinistro con il contagiri.
Sontuoso Kalidou, l’intesa con Rrahmani è da scudetto, come ha detto Krol. Immobile non tocca palla, puntali e attenti Mario Rui e Di Lorenzo, ma tutto il Napoli oggi aveva una marcia in più.
È stato emozionante, il ricordo di Fuorigrotta. Lacrime di gioia, nostalgia, amore, gratitudine, per il più grande d’ogni tempo. Napoli-Lazio 4-0, come 35 anni fa, tre gol di Diego, uno più bello dell’altro. Dries che ne fa due alla Diego, non è un caso, non è una coincidenza.

E se anche fosse beh, non mi convincerete mai: io resto della mia idea. C’era qualcosa di magico, stasera, nell’aria. E voi pure state pensando la stessa cosa, senza dubbio. In fin dei conti lo sapete anche voi, che è stata la mano di D10S.
Il Milan ha perso, gli azzurri non hanno paura, dominano e distruggono una squadra forte e di personalità, non un team di scappati di casa. Il Napoli che è primo in classifica, da solo, tre e quattro punti avanti alle due milanesi.
Oggi non sarebbe mai potuta andare diversamente. W Napoli, w Diego.
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