“Stagione anomala, rischio infortuni elevato”. Eugenio Albarella, preparatore atletico, è intervenuto a Febbre a 90, in onda su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni:
“Il Milan ha meritato lo scudetto, condividendo obiettivi comuni tra società e squadra, cosa che purtroppo non c’è stata nel Napoli ed è un grande rammarico. Gli azzurri sono venuti meno nel momento decisivo, non ci sono state le giuste sinergie.
Campionato e Mondiali anomali? Assolutamente, faccio mio un passaggio di una poesia di Machado, “Il viandante”, che fotografa alla perfezione la situazione: “viandante, non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando”. La stagione è anomala, ormai da qualche anno i calendari sono affollati, con situazioni concatenate tra loro, la mancanza di tempo è il comune denominatore per nazionali e club. Pensate che le squadre daranno i propri giocatori alle rispettive Nazionali solo 7 giorni prima della competizione mondiale, anche chi gestisce le selezioni avrà difficoltà ad organizzare le squadre, dare loro un’identità precisa e questo aumenterà il rischio infortuni.
I calciatori dei top club potrebbero arrivare a giocare 70-80 partite in un questa stagione ed il rischio è elevatissimo. A conferma di ciò, ci sono dati eloquenti: c’è uno studio dell’Università di Digione in cui si evidenzia che nei maggiori campionati, nei primi 6 mesi di quest’anno, il costo degli infortuni è stato di 300 milioni di euro, con quindi una proiezione di 600 milioni. Il rischio infortunio, quindi, oggi è un grossissimo problema tecnico ed economico, bisognerà partire da questi numeri per sviluppare strategie in linea con la realtà. Oggi la concezione del precampionato come rodaggio è ormai sballata, molte squadre incontreranno non poche difficoltà, è tutto un work in progress”.
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