“Non sono preoccupato dell’addio di Kvara”. Gigi De Canio è intervenuto a Febbre a 90, su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni:
“Indubbiamente la cessione di Kvara impoverisce l’organico del Napoli, anche se avevo capito che tutti non fossero soddisfatti del suo rendimento, facendolo forse non sentire più centrale nel progetto.
Ricordiamo anche che quando Neres ha fatto bene al posto di Kvara, si chiedeva a Conte che il brasiliano potesse soppiantare il georgiano, forse anche questo potrebbe aver spinto il giocatore a chiedere di andare via subito. Tuttavia non mi strapperei i capelli, i giocatori passano, ora la società lo andrà a sostituire, è un’occasione che la dirigenza azzurra non si lascerà sfuggire.
Atalanta, Juve e Roma i prossimi avversari? Il Napoli ha vinto anche altre gare senza Kvara, o senza Buongiorno. La sconfitta dell’andata con i nerazzurri è stato considerato un incidente di percorso, gli azzurri ora hanno addirittura quattro punti in più. La squadra ha forza caratteriale, tecnica, tattica, ragiona in base agli input del suo allenatore, affronterà ogni gara al solito modo.
“Conte e la società troveranno il modo di rimpiazzarlo. Azzurri ora solidi e forti”
Conte è stato un campione sul campo da giocatore e lo è diventato anche da tecnico, soprattutto grazie al suo carattere. Lui ha preso un Napoli che veniva da un’annata straordinariamente inefficace, era una formazione che prendeva sempre gol, con una difesa colabrodo e ha ridato ai suoi ragazzi un po’ di certezze. In più il Napoli ha perso giocatori importanti che non erano stati ancora sostituiti, Antonio si è reso poi conto dell’inadeguatezza della rosa.
Conte si è trovato costretto a giocare a tre per evitare di prendere troppi gol, ricordo anche la partita con il Modena in cui ha vinto solo ai rigori, ricordo la brutta prestazione di Verona, poi però ha avuto un centrocampista come Mc Tominay, e una volta pronto lo ha messo in campo a Torino e ha fatto, da allenatore, un percorso giusto, per riportare il Napoli alle conoscenze acquisite negli anni precedenti. Quello che ha fatto è proprio dei grandi allenatori, ha atteso il momento giusto e l’occasione per dare alla sua squadra il vestito migliore“.
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